Sono circa 3 milioni di italiani a restare senza luce a causa dello stop dell’energia nucleare in Francia.
Parigi ha interrotto l’export di energia nucleare per lavori di manutenzione. Questo inficia anche sui rifornimenti italiani. I lavori proseguono a rilento per la riparazione di 3 dei 12 reattori per la scoperta di crepe e questo fa aumentare le tensioni sindacali all’interno dell’Edf, colosso energia della Francia. Il tutto porta rallentamenti e complicazioni nella produzione.
I reattori dovrebbero tornare operativi il prossimo gennaio ma le recenti complicazioni potrebbero procrastinare il ripristino completo della produzione nucleare. Non è escluso che vi saranno tagli all’energia, soprattutto se il piano di Macron sulla sobrietà energetica per ridurre i consumi non avrà successo. Le ripercussioni non cadranno solo sui francesi ma anche sugli italiani. Parigi aveva già informato del blocco dell’export verso l’Italia di energia nucleare.
Il danno per l’Italia con lo stop dell’energia nucleare
Secondo i dati dell’anno scorso sono circa 3,5 milioni di italiani a beneficiare dell’energia proveniente dalla Francia. Se i reattori francesi non torneranno a pieno regime in inverno sarà molto difficile per i consumi francesi che dipendono dal nucleare per il 70%. Con la crisi del gas la Francia non può contare nemmeno sulle forniture di gas naturale in arrivo da Italia e Germania. Al momento si invitano i francesi a ridurre i consumi del 5% ma non sono scontati i tagli del 15%.
Si tratta di uno scenario estremo ma non escluso. In questo quadro rientra anche la questione export che interessa direttamente l’Italia. I flussi di elettricità data dall’energia nucleare, sono stati ridotti, ma potrebbero addirittura azzerarsi proprio per l’incapacità di forniture da parte della Francia per il paese. Il rischio che Parigi possa interrompere per ben due anni le sue forniture di elettricità all’Italia non è così remoto.